Giro del Delfinato 2020, Wout Van Aert continua a vincere: battuti Daryl Impey ed Egan Bernal

Sparata di Wout Van Aert per decidere la prima tappa del Giro del Delfinato 2020. Successo netto del portacolori della Jumbo – Visma, che finalizza l’ottimo lavoro della formazione neerlandese con uno scatto deciso all’interno dell’ultimo chilometro resistendo al ritorno di Daryl Impey (Mitchelton-Scott) mentre si fa subito vedere anche Egan Bernal (Ineos), che chiude terzo davanti ad Alejandro Valverde (Movistar). In top10 anche Primoz Roglic (Jumbo-Visma), nono con lo stesso tempo dei primi, mentre arriva staccato di più di 5 minuti Chris Froome (Ineos). Ovviamente, il corridore belga è anche il primo leader della corsa.

La corsa parte subito a ritmo molto evalto, con i primi attacchi che non si fanno attendere. Toms Skujins (Trek-Segafredo) e Jelle Wallays (Lotto Soudal) sono i primi a lanciare la propria offensiva, ma la loro azione viene rapidamente annullata. Dopo cinque chilometri di corsa partono così nuovi tentativi, andando a formare un quintetto al comando. Il gruppo li lascia fare e Brent Van Moer (Lotto Soudal), Niccolò Bonifazio (Total Direct Energie), Michael Schar (CCC Team), Quinten Hermans (Circus – Wanty Gobert), Tom-Jelte Slagter (B&B Hotels – Vital Concept) ne approfittano per cercare di guadagnare quanto più possibile.

Ai piedi della prima salita di giornata, dove sarà Bonifazio a scollinare per primo, il vantaggio è di 4’15”, ma il margine crescerà ulteriormente sino ai piedi del lungo Col du Béal, secondo GPM previsto, quando arriverà a 6’05”. Tirato da Deceuninck – QuickStep e Jumbo – Visma, il gruppo comincia così ad accorciare il proprio ritardo, scollinando con un ritardo di 5’35”. Nel falsopiano che segue la discesa perde contatto Bonifazio, che successivamente alzerà bandiera bianca e lascerà la corsa dopo essere stato ripreso e staccato dal gruppo. A salutare in quel frangente è anche Jan Hirt (CCC) vittima nei giorni scorsi di una brutta caduta. Il gruppo intanto recupera un altro minuto, scollinando il terzo GPM con un ritardo di 4’35”.

La corsa cambia volto nella successiva discesa, quando una brutta caduta vede Hermans e Van Moer finire violentemente a terra, tanto da essere costretti al ritiro dopo essere rimasti a lungo a bordo strada, superati anche dal gruppo. A quel punto in testa alla corsa restano i soli Schar e Slagter, ai quali il gruppo rosicchia velocemente un altro minuto. Nella fase di pianura che porta verso le salite conclusive il margine resta abbastanza stabile, almeno sino a quando non si torna a salire. A quel punto sale il nervosismo in gruppo, con le squadre dei big che vogliono prendersi le posizioni di testa. La Ineos prende così le redini dell’inseguimento, mentre davanti Slagter non riesce più a seguire Schar, che scollina da solo il quarto GPM.

Nella discesa successiva Slagter viene ripreso dal gruppo sempre guidato da Ineos, Deceuninck e Jumbo-Visma. Sul terzultimo GPM di giornata, la Montée Andrei Kivilev, il vantaggio di Schar scende a 2 minuti sul gruppo. Prima del primo passaggio sulla linea del traguardo, la rampa durissima fa male a Schar e il suo vantaggio cala rapidamente. Nel frattempo Rémi Cavagana (Deceuninck-QuickStep) e Søren Kragh Andersen (Sunweb) escono dal gruppo e si portano all’inseguimento dell’elvetico. Scatta anche Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept) che supera di netto i due inseguitori e si porta rapidamente a pochi secondi dal corridore della CCC. Il corridore transalpino raggiunge Schar quando mancano 25 chilometri alla conclusione della tappa. Si formano così due coppie al comando separate da una ventina di secondi. Ma, dopo pochi chilometri, in una curva in discesa con l’asfalto umido, Pacher scivola lasciando nuovamente solo al comando l’esperto fuggitivo.

Cavagna e Kragh Andersen raggiungono Schar, che però, dopo poche centinaia di metri, non ricevendo collaborazione dai due, allunga di nuovo. Questa è l’ultima sparata dell’elvetico che dopo poco si fa riprendere dal gruppo, a quel punto Cavagna prova a sbarazzarsi di Andersen e a lanciarsi in testa alla corsa, guadagnando rapidamente una quindicina di secondi. Nel frattempo la Jumbo-Visma riprende il controllo delle operazioni in gruppo quando mancano 15 chilometri all’arrivo. Dopo un paio di chilometri il gruppo riprende il fuggitivo della Deceuninck-QuickStep che perde subito contatto dai migliori.

La compagine neerlandese impone un gran ritmo sulla penultima salita di giornata, riducendo ancora i corridori del gruppo di testa. Tra coloro che si staccano in seguito a questa accelerazione anche Marc Soler (Movistar) e Peter Sagan (Bora-hansgrohe). È Robert Gesink (Jumbo-Visma) ad imporre un gran ritmo in testa al gruppo. Sembra in sofferenza anche Chris Froome (Ineos), nelle ultime posizioni del gruppo mentre i suoi compagni di squadra sono davanti. Cala leggermente il ritmo del gruppo e tutti i migliori si portano nelle posizioni di testa mentre il Keniano Bianco si stacca.

Ai meno 3 ci prova Rigoberto Uran (EF Pro Cycling) con un allungo ma rispondono subito Roglic e Quintana. Si susseguono altri scatti tutti annullati dagli uomini Jumbo-Visma che conducono con una nuova dimostrazione di forza e compattezza fino ai 200 metri. È quella la distanza scelta da Wout Van Aert per effettuare uno scatto netto che gli consente di imporsi nettamente anche sul traguardo odierno, resistendo alla rimonta di Impey.

Risultato Prima Tappa Giro del Delfinato 2020

Classifica Generale Giro del Delfinato 2020

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